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LA CRITICA (estratto)

... un salto nel passato, dove esiste solo la perfezione dei sentimenti espressi secondo canoni trecenteschi, ovvero, con eleganza, cavalleria e metriche studiate per esaltare l'importanza e la grandezza. Forse il modo anacronistico di porsi verso un pubblico di lettori - che apprezzerebbe maggiormente un lessico più spicciolo che non desse origine a fraintendimenti - ne limita la fama oltreché la comprensione, ma credo che l'obiettivo del poeta fosse quello di esternare i propri sentimenti e di farlo nel miglior modo possibile, aggiungendo un tocco vintage. 

In fondo, è una caratteristica della poesia trascrivere in versi il vissuto o l'immaginato dal poeta che cerca di rendere partecipi i propri lettori, lasciando, al tempo stesso, libera interpretazione nel verseggiare più arduo.

Diocleziano è un poeta innamorato più del "come avrebbe dovuto essere" che del "com'è". Potrebbe essere difficile capirlo dai suoi scritti non conoscendone la vita mentre la verità è ben celata da giochi di parole e camuffamenti che lasciano apparire ciò che non è. In particolare nella poesia dedicata al padre, parla dell'orgoglio di un figlio nel somigliargli, quando in realtà, è l'orgoglio dello stesso padre a essere causa di continui alterchi che ne porteranno al conseguente allontanamento o ai versi dedicati alla madre adottiva che, nell'ideologica donna del poeta, sostituirà appieno la defunta madre naturale solo sulla carta e agli occhi dell'osservatore comune. Mediante questa tecnica, anche la realtà più dura diviene accettabile lasciando trasparire una gioia e una bellezza inverosimile... tanta 

poetica.

A. E.

COLGO L'ATTIMO

 

La lirica è accattivante con la novità di alternare parti riferite a sensazioni puramente fisiche ad altre che si muovono nell'ambito dello spirito e della mente; l'uso della diversa grafia si spiega con la necessità di distinguere le parti tra loro, e di armonizzarle al contesto alternandole senza separarle. L'attimo di cui il poeta parla nel titolo è il sublime momento in cui due esseri trovano completa comunione di animi e corpi, e la poesia ne vuole ripercorrere le tappe, ma lo fa con una delicata e luminosa vaghezza, connotando ogni momento in assoluta introspezione.

Città di Salò 2007 (Giuria)

...ATTIMI PERDUTI - EMERGONO RICORDI - SE QUALCOSA VENISSE DAL PASSATO... -  A MIA MADRE - PER MIA NONNA - QUANDO...

 

... afferma che obiettivo della sua vita è "dare voce e corpo all'arte in tutte le sue forme", cosicchè il suo impegno si configura vario, poliedrico, ma non certo dispersivo. Poeta vigoroso e all'occasione pungente, oscilla tra forme moderne, di forte effetto simbolistico, e forme tradizionali, talvolta perfino arcaiche, soprattutto nelle scelte lessicali.

Ciò avviene quando il tema affrontato si confà all'espressione d'impronta antica, ma quando si avvicina al suo sentire di giovane uomo immerso nell'attualità, queste forme si trasformano in incisive e concrete immagini dalla connotazione metaforica, come si conviene alla poesia moderna.

L'emozione del Ricordo (Giuria)

ORME...

 

In una visione d'incanto per colei che sa addolcire ogni suo rancore e sciogliere gni sua tristezza, il poeta innalza il suo canto alla sorgente del suo amore, con tono enfatico e con una passionalità che si trasmette ai versi. La scelta è di una poesia che si attiene alla tradizione, sia nelle forme che nel lessico, volutamente ricercato e conforme alla lirica d'amore trecentesca, da cui trae anche la visione della donna amata come veicolo di gioia, di virtù e di perfezione. Qualche voluto arcaismo non toglie agilità alla composizione.

Città di Salò 2006 (Giuria)

TRIBUTO AD UN GRANDE AMICO, ARTISTA COMPLETO E GRANDE CREATIVO. Di lui ho potuto apprezzare la capacità artistica, ma soprattutto una delle doti più belle che possa avere un essere umano: "SAPER APPREZZARE E VALORIZZARE IL TALENTO ALTRUI. Questo lo rende immenso ai miei occhi e alla mia anima.

Annamaria Risi (Scrittrice)

ESSENZA D'ARTE

 

Essenza d’Arte è un’esercizio poetico efficace, spinto al massimo della ricerca verbale e fonetica. Una poesia che danza sulla rievocazione di antichi sonetti e modi di poetare ormai persi nel tempo, reminiscenza di una tradizione classica che non può mai essere ignorata o dimenticata. Continua la ricerca linguistica, in una silloge che esalta l’amore, sia nella fase cruda del distacco che in quella inebriante di un’emozione ritrovata. Una silloge da vivere e possedere, che emana la sua indubbia energia sin dalle primissime pagine dell’anteprima.

Alessandro Vizzino (Scrittore, Editore)

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